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pillole di marco dewey

Mi chiamo Marco Gattafoni e sono di centro sinistra.
Credo nella legalità, nella meritocrazia e nella democrazia. Sono alto 183cm e peso 68Kg. Non credo in Dio.
So che il mondo è pieno di gente cattiva, ma mi muovo come se non fosse così, almeno fino a quando non vengo deluso. Poi taglio. Credo nella gentilezza. Mi piace donarmi. Ho 37 anni, ma proprio non me li sento.  Odio le ingiustizie. Il mondo ha bisogno di dolcezza e di sorrisi, anche quando non ce la sentiamo. Anche quando le persone a cui dobbiamo donare la nostra sensibilità non ci attirano troppo. Dobbiamo farlo sempre.

Adoro il dialogo, la conoscenza, il rapporto umano profondo, le emozioni, gli incontri particolari, la gioia improvvisa dai piccoli gesti, le dimostrazioni di affetto fra gli uomini e le donne di buona volontà, gli ideali del Partito Democratico e in particolare di Walter Veltroni, i muscoli che fanno male appena nuotato, la conoscenza, le culture altre, Mauro German Camoranesi, cucinare, scrivere, ascoltare, fare un dribbling e spararla all’angolo opposto, la voce di Stephen Malkmus (sempre perfetta su quelle chitarre che stonano, o è il contrario?), la musica e l’anima di artista di Nick Drake, Michele Apicella, donare affetto e attenzioni, far sentire speciale una donna che se lo merita, fotografare i bei volti femminili, la democrazia, Furio Colombo, la laicità dello Stato, il ketchup dolce, viaggiare senza meta, Don Milani, la nazionale italiana di calcio, far felici gli altri, fare l’amore con persone a cui voglio davvero bene, la granita di acqua tonica e limone fatta in casa, le donne che non credono in Dio, le ragazze dalla pelle chiarissima, l’animo dolce di molte ragazze tedesche, le coccole con le ragazze bruttine, l’amore parlando e guardandosi negli occhi, chiedere scusa, le fresie, “Magnolia” di Paul Thomas Anderson, John Rawls, John Dewey, la nazionale italiana di ginnastica ritmica, “Novecento” di Bertolucci, Don Luigi Ciotti, le persone che osservano, le persone che cercano di capire, Ginger Rogers e Fred Astaire, Renato Soru, pro veritate adversa diligere, Lucilla Agosti, rischiare di mio, la mozione Marino, Julia Smith, Frasier, Malcolm, Don Andrea Gallo, Gianni Agus, 13/07/2010 – 09/08/2010, Charlie Chaplin, Larry Bird, Jeon Ji-hyun… continua.

“I’m open” -Eddie Vedder-

di marco dewey

5 commenti

  1. Ciao juventino. Ti lascio un saluto veloce, perchè dopo la rivelazione di oggi pomeriggio sono rimasta senza parole!!! Scherzi a parte, sono da un amica e non voglio approfittare.. Ciao


  2. Ho letto dei tuoi articoli in merito alla politica, mi complimento per il modo in cui scrivi… eclettico..
    spero di poter continuare a leggere interventi così “illuminati” ed illuminanti…
    Ciao


  3. Caro compaesano, ho smesso di scrivere seriamente una cinquantina di giorni fa a causa della mancanza cronica di tempo e di forze.
    Dovrei aver risolto.
    Ti ringrazio per il complimento.
    Questo così come altri in privato mi aiutano a non lasciarmi andare troppo coi silenzi.


  4. Ciao Marco, eccomi qui!
    Non so spiegarti su basi razionali la mia diffidenza verso il Partito Democratico, non ho “studiato” e non mi sento “preparata” per affrontare certi discorsi. E non sopporto parlare di cose importanti senza cognizione di causa.

    Tu dici “So che il mondo è pieno di gente cattiva, ma mi muovo come se non fosse così, almeno fino a quando non vengo deluso. Poi taglio.”
    Io invece so che il mondo è pieno di gente buona, ma ho poca fiducia nel fatto che io possa incontrarne. Poi a volte succede e sono ben felice di rendermene conto. Ma è cosa rara.

    Forse questo può in parte spiegare il mio atteggiamento nei confronti del vostro progetto. Le idee sono importanti, le idee sopravvivono oltre i limiti ristretti delle nostre vite. Ma per me quello che più conta sono le persone, gli uomini e le donne che portano avanti le loro idee. Quello che conta è la loro coerenza, la concordanza fra le loro parole e le loro azioni. La mancanza di coerenza è una delle cose che mi ferisce più in profondità. Su questo fatto sono molto severa anche nei miei confronti, sto malissimo quando mi accorgo di aver fatto o detto qualcosa che va contro i miei principi.

    La mia sfiducia verso il PD (e verso questa classe politica in generale) è forse una sfiducia verso la capacità della gente di essere coerente. Tutto qui. Magari se fossi nata negli anni ’60 non avrei avuto fiducia neanche nel PCI, non lo so, può essere…lo so è incasinato come discorso ed anche abbastanza triste pensare queste cose a 22 anni. Ma che posso farci?

    Qualcuno un giorno per sfottermi mi ha detto “eh Sandra, tu sei cresciuta in un contesto utopistico”. Qualcuno che neanche conosce veramente la mia famiglia e la mia infanzia. Ma forse nelle sue parole c’è qualcosa di vero. E allora magari un giorno crescerò davvero e saprò guardare le cose con più distacco, con più razionalità e accetterò il fatto che a volte è necessario scendere a compromessi. Per ora non ci riesco.

    Sandra

    ps: senza retorica…complimenti per il blog e per l’energia che metti nel comunicare le tue idee!


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